Eccolo il dolore, le piaghe di ogni singolo sotterfugio, della più innocente bugia. Troppo sensibile, troppo debole. Ecco cosa sono. Povera babbea, sono carne fresca per i maligni! "Hai ragione. Si gelerà da morire stanotte. Stanotte, farà davvero freddo...! Moriremo davvero, ahah." rise la tanuki, con la voce forte e grossa che tremava, l'ansia la paura le sbranava l'anima. Strinse a sé la coda. Guardai l'orologio. Nemmeno le sei. "E le altre? Non si mangia stasera?" chiesi, stuzzicandola, cercando di liberarmi dalla stessa melma letale. Eravamo tutte intrappolate, cercavamo di liberarci con le scuse più banali, le opportunità più fragili. Perché, perché mi chiedo, lo stavo facendo. Cosa volevo ottenere? Una vendetta vedendole marcire dall'orrore, messe all'angolo dalle loro stesse carognate? Ahah, si erano dimenate talmente tanto nella loro stessa ragnatela, che sciocche, loro stesse erano rimaste impigliate al primo nodo.